LA PRIMAVERA ESTATE FINNICA

15/06/2022 | By Massimo Terracina | Curiosità dal mondo Easyweeks

La Finlandia in giugno, ma non solo, è un luogo splendido. Colpisce la luce, non tanto per la lunghezza delle giornate, praticamente 20 ore, ma per la sua intensità e gradazione, una luce “liquida” il sogno di ogni fotografo, abbinata all’intensità di colori accesi, decisi, avvolgenti. Dai campi verdi alle nuvole basse dalle tante gradazioni dal bianco al grigio, dalle case dipinte di rosso (olio animale mescolato alla terra rossa dall’ossidazione ferrosa), di legno. Allora scopriamo una Finlandia la cui esplorazione parte dall’arrivo all’aeroporto di Helsinki con un comodo volo Finn Air, su cui, dall’Italia, non è richiesto indossare la mascherina.

Vaasaa…dal legno al mattone
La città di Vasaa, principalmente in legno e densamente costruita, fu quasi completamente distrutta nel 1852 da un incendio iniziato nel fienile del giudice distrettuale JF Aurén, la mattina del 3 agosto. A mezzogiorno l'intera città era in fiamme e l'incendio distrusse la maggior parte delle case: su 379 edifici ne erano sopravvissuti solo 24, tra cui la magione patrizia Falander–Wasastjerna (costruita nel 1780–1781) che ora ospita l'Antico Museo Vaasa. Sopravvissero all'incendio anche la Corte d'Appello (costruita nel 1775, oggi Chiesa di Korsholm), alcuni corpi di guardia russi, un deposito di polvere da sparo (per fortuna) e gli edifici dell'ospedale provinciale di Vaasa (oggi ospedale psichiatrico). I ruderi della chiesa in pietra grigia, del campanile, del municipio e della scuola primaria si trovano ancora nelle loro posizioni originarie. Vaasa ricevette il suo status nel 1606, durante il regno di Carlo IX di Svezia e prese il nome dai Vasa, regnanti svedesi. Gran parte dell’Archivio civico di Vaasa e dei suoi abitanti è stato distrutto. Secondo la credenza popolare, l'incendio scoppiò quando un visitatore distratto di Vörå si addormentò nella stalla di Aurén, lasciando cadere la pipa nel fieno secco. Ma da cosa nasce cosa e la nuova città di Nikolaistad (in finlandese: Nikolainkaupunki), dal nome del defunto zar Nicola I, sorse nel 1862 a circa sette chilometri a nord-ovest dalle ceneri. La posizione costiera offriva buone condizioni per la navigazione e il piano urbanistico fu progettato da Carl Axel Setterberg in stile Impero, ma con l’accorgimento di strade tagliafuoco: le strade principali della città nuova erano cinque ampi viali che dividevano la città in sezioni. Ogni blocco era diviso da vicoli. La città fu prontamente ribattezzata Vasa (Vaasa) dopo che lo zar Nicola II fu rovesciato nel 1917 e fu anche per un breve periodo Capitale. La città è bilingue con il 69,8% della popolazione che parla finlandese come prima lingua e il 24,8% che parla svedese. Le strade sono animate da locali di ogni genere e la parte che da sull'acqua è la porta d'ingresso al Kvarken Archipelago, sito naturale patrimonio dell'Umanità. E' qui che nel 1808-09 fu combattuta una guerra terribile fra Russia e Svezia e chi ci rimise furono i finlandesi. E’ piacevole passeggiare fino a giungere alla "Court Esplanade" dove un grande edificio in mattoni è il tribunale e dietro di esso si apre la laguna che porta alle isole.


Una bella passeggiata per le vie di Vaasa vi farà scoprire tante cose di questa deliziosa città, che ha una storia. Dai monumenti alla pianta ridisegnata a reticolo per impedire agli incendi di distruggerla come accade nel 1852 sono stati ricavate piste ciclabili, deliziose case in riva alla baia. Una visita ricreativa è lo Zip Park, dove trovare divertimento per gradi e piccini con i percorsi sugli alberi, il mini golf a sfondo calcistico e tiro con arco, asce e tanto altro. Da lì al mare il passo è breve, dove ricrearsi con la sauna flottante, una zattera che ti lascia in mezzo alla baia con sauna finlandese rigorosamente a legna e la possibilità di corroborarsi con un bel tuffo nel mare, gelato. Una cena sa leccarsi i baffi? Sul fronte dell’acqua il Restaurant HEJM è un luogo memorabile.

Isokyrö, la distilleria nata in una sauna
La prima visita ci porta a Isokyrö, lungo una strada incorniciata fa campi verdissimi, dove risiede uno dei casi più eclatanti e di successo dell’imprenditoria locale: la Kyrö Distillery , oggi affermata per i suoi gin e whiskey che ha sede in una vecchia cooperativa casearia in disuso che tre amici acquistarono, nonostante nessuno di loro avesse idea di come fare il prezioso distillato, dando seguito al desiderio di iniziare questa avventura, nato davanti a una buon bottiglia di distillato di malto scozzese "evaporata" durante una sauna.


Tutte le storie, in Finlandia nascono in una sauna, dimenticavo di dirvi...è una storia interessante il cui risultato è che dal 2014 ad oggi produce non solo un ottimo whisky, rigorosamente di segale, il cereale tipico di questa zona tenace e ruvido come i finnici, ma anche un gin buonissimo. Tutto questo velo racconterà Meri nel tour della distilleria con sagacia e dovizia di particolari. Per non parlare della cena alla distilleria che testimonia il salto di eccellente qualità che la cucina nordica ha fatto. Da leccarsi i baffi, come per tutto il viaggio. 

Kvarken, l’arcipelago patrimonio dell’Umanità
Per arrivare all'arcipelago di Kvarken, si viaggia in barca sulla laguna bassa, che si insinua fra le isole, molte delle quali sedi di “summer cottage” costeggiando ex opifici industriali e una delle tre università, che si trova all’interno di uno di essi, passando anche sotto il Raippaluoto, il ponte sospeso più lungo della Finlandia (1 km), che collega la terraferma all’omonima isola.


Si giunge poi al World Heritage Gateway Visitor Centre da cui si entra nell’arcipelago vero e proprio, che comprende le grandi isole Replot, Björkö e oltre 5600 minori, la maggior parte delle quali è abitata. L'arcipelago è più piccolo sul lato svedese della regione e le isole, che fanno parte del comune di Umeå, hanno coste molto più ripide. Anche la regione del Kvarken era storicamente importante, perché la posta veniva consegnata attraverso il Kvarken, quando il mare era completamente ghiacciato, dalla costa svedese a quella finlandese. Durante l'era glaciale, la regione del Kvarken si trovava sotto la calotta e quando questa si ritirò, circa 10 millenni or sono, la terra, che era stata compattata sotto il peso del ghiaccio, si espanse rapidamente grazie ad un processo noto come rimbalzo isostatico, crescendo in altezza, addirittura 285 metri dal ritiro glaciale e, continua ancor oggi a salire.
Una curiosità: nel gruppo di isole nel "mezzo" della regione del Kvarken, si trova, fra i tanti, un faro alto 36 metri progettato da Henry Lepaute, discepolo di Gustave Eiffel e la somiglianza strutturale tra il faro (1885) e la torre Eiffel (1889) è abbastanza evidente. Sosta all’imbocco della laguna alla vecchia fabbrica dove veniva salato il pesce: il Café Salteriet che vale ben una sosta. Per ammirare l’arcipelago fino all’orizzonte nulla di meglio della Tower Saltkaret, una torre di avvistamento panoramica di 20 metri e 105 gradini da cui vedrete l’infinito la cui caratteristica è essere fatta a forma di gigantesca “saliera”, da cui si ammirano le formazioni moreniche De Geer.
Tornando verso la città una sosta interessante è a Vallgrund dove si trova l’Aava Kertun pet farm, una sosta divertente e didattica dove si può familiarizzare con gli animali da fattoria, o fare yoga in mezzo ad essi.

Kristinestadt, l’accoglienza in costume
Sulla costa occidentale, Kristiinankaupunki meglio nota come Kristinestad, ospita una storica cittadina di legno che si rifà all’epoca in cui la Finlandia era parte della Svezia. Fu fondata dal conte Per Brahe nel 1649, vanta edifici doganali del porto unici, risalenti al 1680 e al 1720, ricordi della dominazione svedese, quando chi entrava in città era soggetto al pagamento dei dazi.


E’ qui che vi accoglierà Harri Alatalo, in costume d’epoca…(1790 circa) che non solo è una perfetta guida, che vi porterà in alcune case tutt’ora abitate e trasformate in parte in musei, ma anche un ottimo albergatore nel suo Krepelin hotel, con 9 stanze perfettamente rinnovate. A pochi metri un altro B&B appena inaugurato: Eleonora, 6 camere d’autore da visitare. Nel centro di Kristinestad, lo sviluppo degli ultimi secoli è testimoniato dai diversi stili delle case in legno che si susseguono nelle varie vie e viuzze. Gli edifici più preziosi sono quelli mercantili, in stile impero case dei ricchi mercanti o costruttori di navi, perché qui la cantieristica, all’epoca, era molto importante. Un tempo, i quartieri in riva al mare  spitavano armatori e altri esponenti della borghesia mentre, più ci si allontana dall’acqua, più piccole sono le case che si incontrano. 

Rauma: le case di legno patrimonio dell’Umanità
Rauma è una città particolare: le sue case di legno, quelle della città vecchia, sono uniche ed anche patrimonio dell’Umaintà. Fu fatta “città” il 17 aprile 1442 in era di dominazione svedese, ed è sempre stata nota per la sua industria della carta e marittima, dei merletti di alta qualità (dal XVIII secolo) e per l'antica architettura in legno del centro città, detto Vanha Rauma . Nel XIV secolo, prima di tutto, affacciato sul fiume vi erano un monastero francescano e una chiesa cattolica. Una storia di belle costruzioni e di tanti incendi uno dopo l’altro, che ridussero in cenere il centro cittadino nel 1640 e del 1682. La parte storica, praticamente tutta la città fino al 1809, conta circa 600 edifici in legno in stile neorinascimentale, risultato (economico) della prosperità portata dalla navigazione e dal commercio.


Nel 1897 Rauma aveva la più grande flotta di vascelli a vela in Finlandia, 57 navi. Quando nel 1853 scoppiò la guerra di Crimea, Rauma fu attaccata dalla marina francese e dalla marina britannica nel 1855 durante la guerra delle Åland. Le merci venivano esportate principalmente in Germania, Stoccolma e negli Stati baltici.

Il nome Rauma deriva dalla parola germanica strauma, che significa "ruscello”, sul quale è sorta la prima città.

Poi via verso il sud per tornare a Helsinki, per riprendere il puntuale volo FinnAir che ci riporterà in Italia. Perché la Finlandia, non è solo il circolo polare o la Lapponia, c’è molto, molto di più da scoprire e vivere, soprattutto l’ospitalità degli abitantii. ©M. Terracina

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